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L’ allenatore

Oscar Bellina Lishner

Tel Aviv, on the 15 of Adar II, year 5784


L’ allenatore


Circa 20 anni fa, ero al mio ristorante, avevo fatto da mangiare
per 4 persone, e verso le 20:30, non c’era più nessuno in arrivo.


Ero a leggere “Storia D’ Italia da Mussolini a Berlusconi”
di Bruno Vespa. Mi piaceva molto leggere, quando avevo poco
lavoro, era come un modo di ripagarmi la giornata povera dei soldi.


Alle 21:30h, aprono la porta, ed io ero già in “Modus” di volere
andare a cena in ristorante d’una mia vicina, dove facevano
della cucina tipica. Lei era molto gentile, ed in più sempre
imparavo qualcosa del mio mestiere; dunque, ero deciso a dire
a questo signore, era un uomo, che io chiudevo, perché non
avevo avuto dei commensali. Al guardarlo in faccia, vedo una persona,
non solo turbata, ma molto sofferente, dunque mi dispiaceva di
non servirlo. Pensai subito d’invitarlo di venire con me in
ristorante dalla mia amica, non lo conoscevo, ma sembrava
una persona per bene. Lui si sorprende al sentire le mie parole,
ma mi risponde: Dai andiamo! Ma mi chiede si era vicino il posto,
rispondo, che si trovava a 40 metri da noi.
Dunque, andiamo, ci ricevono con delle battute, del tipo:

“Fai bene di portarci dei clienti tuoi, perché qui si mangia
meglio che da tè” Io sorrido come sempre, e mi rilasso del fatto che la giornata,
era finita, avevo fatto pochissimi soldi, ed ancora andavo a
mangiare dalla concorrenza e pure portavo degli invitati.
Bravo mi dicevo, ma si ero arrivato a fare qualcosa nel mio
piccolo, penso sia stato per l’approccio sempre sorridente e mite.
Ci portano la cena, e chiedo una bottiglia di Sagrantino di
Montefalco di Caprai, il migliore per accompagnare i pasti Umbri.
Torno poi su miei passi, e incomincio a guardare a questo signore,
che era il mio ospite, aveva come massimo 50 anni, molto magro,
ma atletico, sembrava uno che aveva fatto sempre dello sport.
A certo punto lui incomincia a ringraziarmi, e dirmi che era
sorpreso, ma sapeva che Assisi era magica, e che era venuto
in giornata a ricordare dei momenti vissuti li con l’amore della
sua vita, sua moglie, che era mancata da poco, per colpa d’un cancro,
molto aggressivo, lui incomincia a piangere, e a dirmi, che non
sa più cosa fare, che la vita sua è ora un tormento che solo
quando dorme e non sogna con lei, riesce a stare Tranquillo.
Io cerco di chiedergli di stare calmo, che già il fatto di soffrire
per qualcuno, è una dimostrazione infinita d’amore, e altre balle,

che mi uscivano dalle labbra, con l’unica intenzione di finire la
cena e poi andare a casa, la mia vita non era facile, molto
lavoro, tutti i giorni, sedici ore, frustrazioni varie, etc., ma finire la giornata,
pagarmi una cena, perché quando avevo poche persone,
sempre andavo così sia a prendere una Pizza da portare a casa,
aprirmi una birra, e felicità fatta.
Un'altra battaglia, forse non vinta, ma sono stato lì per lottare.
Dunque, qualcuno di questi pensieri, sono diventati delle parole,
e questo signore, finalmente penso, ha creduto in me,

che al meno non lo prendevo in giro.
Il mangiare era stato fantastico, arrosto ed erbette in padella.
Lui chiede due grappe ed il conto, io dicco, che niente grappa,
ed il conto lo pago io, che lui paga un Whisky al bar in piazza,
dove compravo i Garibaldi Ammezzati!
Lui accetta, vado a pagare e la signora mi chiede,
che chi fosse quel signore, racconto la storia, e lei ci offre la
cena, poi mi disse che conosceva quella faccia, che li
sembrava un ex calciatore, ora diventato allenatore, io l’ho
detto che bisognava lasciarlo stare, che era molto dispiaciuto.
Andiamo via, verso il bar,
chiediamo due Talisker, beviamo, lui va a pagare ed il padrone,
disse: Niente Campione! Forza e Coraggio!

Io rimango zitto, perché non mi interessava sapere chi era e
volevo solo andare a casa, era quasi mezza notte.
Il Campione o Ex Campione, mi abbraccia, e mi disse,
tornerò! Grazie Mille Carissimo! Lo saluto e vado via.
Il giorno dopo, viene la mia vicina del ristorante a trovarmi nel
mio locale e mi disse, che già sa chi era questo uomo di ieri sera.
Un grandissimo giocatore il 10 storico della Lazio, ed ora
allenatore, che aveva perso la moglie da poco, io le rispondo,
dicendo che non ho parlato di calcio con lui, e che comunque,
mi è sembrato un bravo signore.
Torno alla mia vita di lotta, e cercando di fare da mangiare,
ai clienti con passione, qualità prezzo, e cercando di fare un po’
di soldi, e finalmente cercando di chiudere con l’inverno che
qualche volta, diventava un incubo, specialmente,
se si pagava un affitto, così alto, parte in bianco, in nero, ed io
sempre in rosso.

Un giorno di fine estate prima dell’orario di pranzo,
entra direttamente, in cucina “Il Campione”, mi saluta,
mi ringrazia ancora per quella sera, e mi disse, che ha portato
la squadra che lui allena ad Assisi,
a fare la preparazione precampionato, e che faranno pranzo e
cena da me al incirca 30 persone per due settimane, e che
passerà un suo responsabile per trattare non il prezzo, quello lo
fai tè e voglio che guadagni, mi disse, che ci sono tanti soldi,

aggiunge, ma che l’importante, è il cibo e la dieta che si deve di
servire a secondo dei giorni d’allenamento,
e le condizioni specifiche d alcuni giocatori.
Non scriverò il suo nome, ma quel signore, mi fece rinforzare la
mia fede e fiducia, e devo solo aggiungere che:
Dopo il buio della notte, ci sarà sempre il sole.


Grazie Campione!

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